Quando la tradizione ed il futuro si incontrano in una mente capace di unirli in una sintesi, nascono realtà che arricchiscono non solo i singoli ma diventano "patterns", modelli virtuosi, per l'intera collettività. Nello specifico, è il virtuale (il futuro) che garantisce il "virtuoso" scambio di utilità, materiali o concettuali, senza il ricorso alla mediazione monetaristica.
Il barter ha nella radice del termine il principio arcaico del baratto ma poi lo unisce al valicamento della "pari misura" a favore del moderno principio di "reciproca utilità". Massenzio barter è al tempo stesso punto di approdo e pista di decollo di un'idea/sogno sociale del suo demiurgo Alessandro d'Ercole, la cui intuizione si è data in tempi non ancora pronti ma finalmente maturata quando il momento tecnologico si è rivelato favorevole, avendolo atteso con fermezza e costanza e confidando in quell'aforisma di Eraclito che recita: < bisogna volere l'impossibile, perché l'impossibile accada >.
Articolo a cura del Prof.Arch. Pietropaolo Cannistraci
Articolo pubblicato il: 15/03/2020
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